Buon febbraio care amiche lettrici
di “Consigli di make-up”.
Questo รจ il mese dell’Amore, quello con la “A” maiuscola e io, che sono una romanticona, dedico questo mio primo articolo proprio all’Amore, a tutte le persone che si amano, che si vogliono bene, a tutte le donne che amano senza freni i loro partner, a tutte quelle donne forti che amano un po’ meno se stesse per amare un compagno violento. Dedico questo articolo a tutte le donne che, leggendo, possano riporre speranza nell’Amore e per amore possano affidarsi e chiedere aiuto a chi le ama per davvero, la famiglia, le amiche, gli amici. Voglio dedicare questo articolo a chi festeggerร il giorno dell’Amore, agli innamorati. Voglio dedicare questo mio articolo al giorno di San Valentino. Lo farรฒ parlando di relazioni violente basate sugli stereotipi di genere e sull’asimmetria di potere tra i sessi. Esiste un modo per capire se chi dice di amarvi, care donne, vi ama davvero ed รจ quello di mostrarvi e spiegarvi il “ciclo di violenza” nelle sue distinte fasi.
Questo รจ il mese dell’Amore, quello con la “A” maiuscola e io, che sono una romanticona, dedico questo mio primo articolo proprio all’Amore, a tutte le persone che si amano, che si vogliono bene, a tutte le donne che amano senza freni i loro partner, a tutte quelle donne forti che amano un po’ meno se stesse per amare un compagno violento. Dedico questo articolo a tutte le donne che, leggendo, possano riporre speranza nell’Amore e per amore possano affidarsi e chiedere aiuto a chi le ama per davvero, la famiglia, le amiche, gli amici. Voglio dedicare questo articolo a chi festeggerร il giorno dell’Amore, agli innamorati. Voglio dedicare questo mio articolo al giorno di San Valentino. Lo farรฒ parlando di relazioni violente basate sugli stereotipi di genere e sull’asimmetria di potere tra i sessi. Esiste un modo per capire se chi dice di amarvi, care donne, vi ama davvero ed รจ quello di mostrarvi e spiegarvi il “ciclo di violenza” nelle sue distinte fasi.
Lo schema che vi propongo, care
amiche, รจ molto semplice ed esplicativo delle quattro fasi che caratterizzano un
comportamento violento nella sua escalation, nel suo andamento crescente. Andiamo per gradi.
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Fonte: www.casadelledonnejesi.com |
FASE 1. La crescita della tensione.
L’uomo
assumere un atteggiamento ostile e scontroso, tenta di isolare la donna e di
allontanarla dalla sua famiglia, le impedisce di coltivare interessi e si
mostra contrario ad ogni interazione extra coniugale (telefonate ad amiche, passeggiate
con la vicina di casa, chiacchierate al supermercato) controllandola in ogni
suo movimento, sia attraverso la continua presenza fisica sia con
continue telefonate al cellulare. La
donna avverte questo senso di oppressione e, per mantenere la “quiete”,
agisce in modo da controllare la crescita di tensione del il partner
concentrando la propria attenzione esclusivamente su di lui, reprimendo le
proprie necessitร e nascondendo le proprie paure.
FASE 2. L’esplosione della
violenza.
L’uomo
inizia ad insultarla, minacciarla verbalmente e con oggetti (tirandole contro
tutto quello che ha per le mani), denigrarla, spaventarla. I primi episodi violenti
sono caratterizzati da spintoni, immobilizzazioni, per poi passare a schiaffi,
pugni, calci e strangolamenti fino all’uso di oggetti contundenti (coltelli e forbici,
per esempio) e addirittura di armi. E’ la fase in cui l’uomo obbliga la donna
ad avere rapporti sessuali contro la sua volontร . E’ la fase in cui la donna ha paura di riportare danni
fisici irreversibili (perdita dell’udito dovuta alla rottura del timpano, perdita
della vista, per esempio) o addirittura di essere ferita mortalmente. La donna
si sente impotente, non sa cosa fare, si sente sola. Molte donne perรฒ tentano di reagire fuggendo
di casa, chiamando qualcuno, ma la maggior parte di esse resistono e
sopportano. La violenza subita, oltre alle lesioni fisiche, produce gravi
conseguenze a livello psicologico, come
stati depressivi, disturbi del sonno, dolori cronici (mal di testa e mal di
stomaco o pancia), ansia (con conseguente tremore), perdita della fiducia in sรฉ
(si convinche di essere una “nullitร ” e “che se lo merita”) e negli altri (“nessuno
mi crederebbe”).
FASE 3. “La
luna di miele”.
E’ la fase del pentimento (“scusami
amore, non so che mi รจ preso, non lo faccio piรน”) e delle attenzioni amorevoli
(per esempio, le cene romantiche, i fiori, i regali, le sorprese, le carezze,
gli abbracci, le coccole). L’uomo
si vergogna e sente di dover recuperare l’amore perduto, sente di dover cambiare
atteggiamento, sente di dover riacquistare
la fiducia della propria partner affinchรฉ la donna non lo lasci e si separi da
lui. Sono usuali, al fine del convincimento a preservare il legame affettivo,
anche le minacce di suicidio (“senza di te non posso vivere”, “sono un uomo
finito”, “meglio morire che senza te che sei la donna della mia vita”). La donna riscopre cosรฌ il compagno affascinante e amorevole dei primi
periodi della relazione e, cosรฌ piena di speranza nel potere trasformativo del
suo amore, accetta le scuse e accoglie il partner. Molte donne si colpevolizzano
anche solo per il fatto di aver pensato di lasciarlo, si pentono e ritirano
eventuali denunce, altre interrompono le consulenze (psicologiche e legali)
e lasciano gli alloggi protetti per ritornare al proprio domicilio
impegnandosi, per prime esse, a far funzionare il rapporto. In questa fase le donne tendono a rimuovere il
ricordo dei maltrattamenti, a difendere l'autore delle violenze di fronte a
terze persone (“รจ stato solo un brutto periodo”, “รจ preoccupato per
il lavoro e per la precarietร economica”) e a sminuire le violenze subite (“รจ
stato solo uno schiaffo, non mi ha fatto niente”). Familiari, amici e comunitร
di appartenenza fanno spesso grande pressione sulla donna affinchรฉ perdoni il
partner e gli conceda un'altra possibilitร . La luna di miele รจ abbastanza breve
(da due giorni a sei mesi).
FASE 4. Lo scarico della
responsabilitร .
L’uomo
si ferma e riflette, non cerca le cause dentro di sรฉ ma attribuisce la colpa
del proprio agire violento a cause esterne e alla donna (frasi come “sei stata
tu a provocarmi e a farmi arrabbiare”, “รจ colpa tua che sbagli” sono un esempio
per giustificare l’aggressione). La donna si sente spiazzata e si
assume la responsabilitร del comportamento violento del partner, illudendosi di
poter evitare altre escalation di violenza modificando la propria condotta.
E si ricomincia. ll ciclo non si
interrompe finchรฉ la donna non decide di uscirne fuori realmente, seriamente e
con l’aiuto di professionisti (assistenti sociali, psicologi, avvocati), anche
semplicemente parlandone con il medico di famiglia, anche solo recandosi presso un
consultorio, oppure alla piรน vicina questura in cui esiste uno sportello preposto
ad accogliere donne abusate, oppure, ancora, presso un centro antiviolenza che prende
in carico le donne, le accoglie, le ascolta, le rende consapevoli della realtร
dura che hanno affrontato fino a quel momento. Care amiche, parlatene. Riconoscete questi piccoli ma significativi esempi di condotta violenta e parlatene. Ieri, oggi e domani,
"A"miamoci un po’ di piรน. Basta V-day , dove la “V” sta per violenza.
Miriam
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